Scordate le classifiche, scordate l’agonismo, scordate la competizione. C’è molto di più. Hanno fatto il giro del mondo le immagini della mini-maratona della pace che a fine novembre a Firenze ha visto otto atleti ebrei e arabi di Gerusalemme affrontare fianco a fianco, a passo di corsa, il tratto di strada che separa sinagoga e moschea cittadina. Un’iniziativa altamente simbolica, anticipata ai lettori del portale dell’ebraismo italiano lo scorso 23 ottobre, che ha avuto l’appoggio di entrambe le municipalità e visto convergere nella sua realizzazione impegni e
progettualità trasversali. Le sensibilità della onlus torinese Enzo B, su impulso della sua stessa sezione israeliana, o ancora quelle delle due comunità religiose coinvolte – ebraica e islamica – dell’Opera del Tempio Ebraico di Firenze e del Maccabi Italia. Un primo importantissimo passaggio in prospettiva del gemellaggio in cantiere tra evento podistico fiorentino e Maratona di Gerusalemme. “In un momento particolarmente drammatico per il Medio Oriente, segnato nuovamente da venti di guerra e di tensione – ha commentato il ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione Andrea Riccardi – questi atleti hanno testimoniato insieme il loro inestinguibile desiderio di pace e di convivenza. È un segno importante, una fiaccola di speranza da non lasciar spegnere”.

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