Storia e leggende della festività: brani da Storia di 4000 anni di Mordechai Wermbrand e S. Roth e dal Libro delle Feste di Yom Tov Lewinsky.
Tratto da Firenze Ebraica n. 6/2011 di Hulda Brawer Liberanome:
“Eretz Israel diventò provincia nel grande Impero costituito da Alessandro Magno dopo la vittoria contro i Persiani nel 333 a.e.v. Proseguendo la sua marcia verso l’Egitto, Alessandro si fermò a Gerusalemme e fu accolto dal sommo sacerdote Shimon … Lo storico Giuseppe Flavio racconta che Alessandro andò al Tempio e offri sacrifici in onore del d-o degli ebrei. Sta di fatto che egli permise agli ebrei di vivere secondo i dettami della loro fede e di non pagare tasse nel settimo anno (la scemittà) quando la terra non veniva coltivata. Dopo la morte prematura di Alessandro (323 a.e.v.) alcuni suoi generali si divisero l’impero. I Tolomei si presero l’Egitto, i Seleucidi la Siria e tutto il resto dell’Impero. Eretz Israel fu per cent’anni sotto il dominio dei Tolomei che si dimostrarono tolleranti verso gli ebrei. Era un momento di forte influenza della cultura greca specialmente sui ceti più abbienti che parlavano greco, andavano a teatro, conoscevano la letteratura e la filosofia greca. Si era affievolito il loro fervore per la tradizione ebraica e per le mitzvot a differenza di larghi strati del popolo. Esisteva quindi un vero pericolo per l’ebraismo…..L’interesse e la simpatia verso la cultura ebraica dimostrati dai regnanti Tolomei portò, fra l’altro, alla traduzione della Torà in greco (285-246 a.e.v.) e più tardi dell’intera bibbia.” (cosa che favorì secoli più tardi la traduzione in latino e la grande diffusione della bibbia nel mondo.
Nel 198 a.e.v. i Seleucidi sconfissero i Tolomei a nord di Israele e conquistarono il Paese. Dopo la morte di Antioco terzo, regnante dell’impero (187 a.e.v.) il suo successore Antioco IV Epifane “cambiò la politica tollerante verso gli ebrei per una politica favorevole alla rapida ellenizzazione della popolazione ed intervenne perfino nell’organizzazione del culto del Tempio di Gerusalemme … fu assassinato il grande sacerdote Chanio non gradito al re e ai suoi fedeli … Il passo decisivo Antioco lo compi nel 168 a.e.v. quando fece erigere nel Tempio un altare in onore del dio Zeus. Per ordine del re si bruciarono rotoli di Torà e si proibi l’osservanza delle mitzvot …
Scoppia la rivolta capeggiata dall’anziano sacerdote Mattitiahu e i suoi quattro figli. Prima di morire egli nomina suo successore il figlio Yehudà … che nonostante le poche forze a disposizione riesce a sconfiggere l’esercito siriano in due importanti battaglie e ad aprirsi nel 165 a.e.v. la strada per Gerusalemme … Pulisce e purifica il Tempio e lo riapre“. Più tardi i suoi fratelli riusciranno a liberare il Paese dai Seleucidi. Questa, in breve è la storia di Chanuccà raccontata soprattutto nei libri dei Maccabei (esclusi dalla bibbia ma inclusi nel Nuovo Testamento) e dallo storico Giuseppe Flavio .
Rileggendo lo scritto mi viene da domandare:
-perché si festeggia Chanuccà per otto giorni?
Rav Levi mi fa presente che l’anno della liberazione di Gerusalemme da parte dei Maccabei non era stata osservata la festa di Succot ed ecco che i vincitori pensavano di ricordare anche quella festa celebrando la loro vittoria. C’è anche la leggenda talmudica dell’unico contenitore di olio non profanato trovato nel Tempio al momento della liberazione che anziché bastare per un solo giorno è bastato otto giorni. Un miracolo non direttamente legato alla vittoria militare degli Asmonei e molto sottolineato dai chakhamim da allora.
– perché, a differenza di Purim, alla quale è dedicata nella bibbia una meghillà e che è approfondita nel Talmud, Chanuccà non si è guadagnata nessun spazio nella bibbia dalla quale sono stati esclusi i libri dei Maccabei (inclusi, invece, nella bibbia cattolica) ed il Talmud le dedica solo pochissime righe? L’esclusione, scrive, fra tanti altri storici, Dr.I Hagar, è dovuta all’antagonismo politico e culturale fra i due maggiori partiti che si sono confrontati per molti decenni cioè i Sadducei ai quali erano vicini i regnanti Asmonei e i Farisei ai quali erano vicini i capi delle yeshivot e gli studiosi compresi, più tardi, i partecipanti ai dibattiti del Talmud. Altri storici attribuiscono l’esclusione dei libri dei Maccabei al “pacifismo”, si direbbe oggi, dei rabbini e dei dotti dopo la distruzione di Gerusalemme e dell’intero sud di Israele per mano romana, fallita la rivolta di Bar Kochva (132-134 d.e.v.). Consiglio gli interessati all’argomento di rileggere quanto ha scritto Milka Ventura Avanzinelli sul numero di Chanuccà 2010 di Toscana Ebraica affrontando anche la questione dell’esclusione della Meghillat Antiokus scritta probabilmente nel secondo secolo dell’era volgare ed inserita nel machzor di rito romano.
Il movimento sionista ha cercato di valorizzare Chanuccà per l’orgoglio nazionale della vittoria contro i Greci che sperava di suscitare, e per la sua “laicità”. Infatti, ancor prima della nascita dello Stato di Israele è diventata una festa popolare molto amata e largamente festeggiata da osservanti e non.
Dopo l’accensione delle candele usiamo cantare con una bella melodia ma ʽoz tzur , una poesia scritta da un certo Mordechai, poeta ebreo abitante in Germania nel 13° secolo. Leo Levi, noto musicologo (padre di rav Joseph Levi) spiega, in un suo articolo, che la melodia è composta da brani di melodie popolari tedesche cantate nel 15° e del 16° secolo. Quella melodia, chiarisce Levi, molto amata dagli ebrei ashkenaziti, è arrivata alle comunità dell’Italia settentrionale con alcuni profughi già nel 18° secolo. Oggi, pur essendo una tradizione “askenazita”, la poesia è cantata con quella melodia dovunque anche in Italia.